Il carbone dalle radici per cuocere il cibo

Ricavare il carbone per cucinare i pasti serviti ai piccoli angeli di Casa Marisa. La situazione di crisi si fa sentire più che mai in Congo, dove la popolazione è sempre più oppressa e ridotta allo stremo delle proprie forze. E allora è necessario cercare di sfruttare il più possibile tutto ciò che la natura offre.

Il carbone che nasce dall’orto

carbone
Dalle coltivazioni al carbone

Tutto nasce dall’orto, che già è una risorsa sulla quale l’istituto di Casa Marisa può contare da qualche anno. E se l’obiettivo primario di questo campo è quello di arricchire l’alimentazione dei bambini, il secondo diventa quello di produrre il materiale combustibile necessario per cucinare. Non sempre, infatti, le cucine elettriche di cui la struttura è fornita, funzionano a pieno regime. Vuoi per la mancanza di un continuo flusso di corrente elettrica, vuoi per alcuni guasti all’impianto, spesso capita di ricorrere anche al carbone.

Il minerale, in questo momento, è uno dei materiali più ambiti dalla popolazione e quindi anche fra i più costosi.  Diventa qundi fondamentale cercare di risparmiare il più possibile ingegnandosi così nell’autogenerazione del carbone.

Come ottenere il combustibile?

Per ottenere il minerale si applica una delle più antiche tecniche conosciute dall’uomo. Prelevati i frutti dalle piantagioni, si raccolgono le loro radici e si inseriscono in una buca, creando quella che in gergo si definisce carbonaia. Dando fuoco alle radici si ottinene la carbonella necessaria per cucinare le pietanze servite ai piccoli durante il pranzo.


Le fotografie del processo per ottenere il carbone

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