Libri da non perdere

copertina libro - Furah
In questa sezione del sito abbiamo raccolto per voi una serie di libri da non perdere sulla Repubblica Democratica del Congo. Si tratta di letture di vario genere che vanno dal romanzo alla raccolta di storie ed esperienze reali, dalla cronaca della guerra civile alla denuncia del dramma dei bambini soldato. Storie drammatiche ma anche grandi esempi di coraggio, generosità e speranza. Tutte selezionate e consigliate da noi della Tribù...

Furaha

copertina libro - Furah

È uscito Furaha, una deliziosa favola scritta da Erica Mancinelli che, attraverso il racconto dell'avventura vissuta con sua figlia Merveille, narra la storia e le origini dei bimbi congolesi.

Il libro è attualmente ESAURITO.
Per informazioni puoi comunque contattarci alla mail: Info@tribudelmondo.it


Corri Lidja, corri

copertina libro - Corri Lidja, corriCorri Lidja, corri racconta una storia dai tratti reali, una tragedia dei nostri tempi - la piaga dei bambini soldato - attraverso gli occhi della protagonista, Lidja, che riesce a non perdere mai il candore delL'infanzia anche nelle situazioni più drammatiche. L'autore, nativo dei luoghi che racconta, narra con sensibilità una tragedia delL'Africa in cui sono i bambini a pagare lo scotto più alto. L'ingenuità e gli occhi curiosi di Lidja conducono chi legge in un mondo che pur rivelando tutti i suoi mali, non impedisce, al lettore stesso, di sperare e fremere per la sorte della piccola Ljdia.È il primo volume di una nuova collana studiata per aiutare i bambini (ultimi anni della scuola primaria) ad affrontare tematiche sociali forti.


Mille sorelle

copertina libro - Mille sorelleUn giorno come tanti, nel salotto della bella casa in stile Victoria, dalla tv una realtà sconvolgente irrompe nella vita di Lisa. Un servizio sul Congo, dove nelL'ignoranza mondiale si è consumata una guerra civile da quattro milioni di morti. La tv sciorina i numeri impressionanti di una tragedia nella tragedia, quella delle donne congolesi violentate e che fanno di quel paese il posto peggiore al mondo dove essere donna. Il servizio si conclude con un appello delle vittime:
.. "Non dimenticateci". Avrebbe potuto fermarsi lì, Lisa. Indignarsi, turbarsi, e poi lasciarsi distrarre dalla vita di ogni giorno. In fin dei conti che differenza può fare il contributo di una persona sola? Invece accetta L'invito e comincia con L'organizzare corse di beneficenza per raccogliere fondi. Ma è quando finalmente arriva in Congo che la sua vita cambia per sempre. Conosce Wendolyn, rimasta incinta dopo una violenza, Therese, a cui hanno ucciso dieci figli e che per rimozione non ne parla da così tanto tempo da non ricordarsi più nemmeno i loro nomi. Generose, che ha attraversato un inferno indicibile, ma che accoglie bambini orfani pur non avendo niente nemmeno per sé. E come lei tante altre. Il contrasto tra il passato doloroso di ognuna di queste donne e la loro perseveranza, il coraggio, la generosità e la fiducia nella vita colpisce Lisa nel profondo, e la spinge a dedicarsi a tempo pieno alla sua nuova missione.


Generazione Kalashnikov. Un antropologo dentro la guerra in Congo

copertina libro - Generazione Kalashnikov. Un antropologo dentro la guerra in CongoDal 1996 la Repubblica Democratica del Congo è sprofondata in una guerra atroce e di difficile soluzione. Secondo alcune stime i morti supererebbero i cinque milioni. Attraverso un approccio storico-antropologico, L'autore si interroga sulle radici e sulle molteplici dimensioni del conflitto, gettando luce sulla sua estrema complessità. La predazione e il traffico delle risorse naturali - in particolare oro, coltan, diamanti e legname - alimentano un'economia di guerra dalle ramificazioni globali. Ma non basta: il collasso dello stato, insieme alla profonda crisi economica e sociale, colpisce in particolare le nuove generazioni, sempre più povere e ai margini della società. La "crisi giovanile" è dunque una delle ragioni di questa guerra. L'autore si concentra in particolare sui bambini soldato e sui giovani combattenti che hanno militato nei numerosi eserciti e milizie del Congo. In un contesto dove la scuola rappresenta un costo eccessivo per la maggior parte delle famiglie e dove le opportunità lavorative sono limitate, l'arruolamento rappresenta una delle rare possibilità di mobilità sociale e un'alternativa a una condizione di povertà e marginalità. D'altra parte la violenza in Congo non regola soltanto la sfera politica ed economica, ma si insinua nei rapporti sociali più intimi, al punto che molti bambini trovano nelle milizie un luogo più sicuro delle loro famiglie. II libro è il frutto di una lunga ricerca sul campo condotta principalmente nel Kivu, la regione epicentro del conflitto.


Chi ha mai sentito russare una banana?

copia libro - Chi ha mai sentito russare una banana?L'amicizia improbabile e divertente fra un ragazzino e una banana in una piantagione del Congo

«Voi banane vi parlate?» chiede Furmi, stupito.
«Ma non farmi ridere! Se siamo noi esseri umani a raccogliervi quando decidiamo che siete abbastanza mature.»
«No, Furmi» ribatte la piccola Bustine con decisione. «È proprio qui che sbagli. Sei presuntuoso. Gli esseri umani sanno assecondare la Natura, questo è quanto. Anche se devo dire che non sempre poi lo fanno, perché qualche volta cercano di forzarla.»

Se le banane sapessero parlare, che cosa potrebbero dirci? Furmi, dodici anni passati a cavarsela in un Paese difficile come il Congo, sta per scoprirlo. Tornando dal lavoro, una sera scopre che nel suo zainetto è finita una banana. Come può essere successo? Lui non è un ladro, ma se lo scoprono rischia di essere licenziato. Le sorprese però sono tutt'altro che finite. La banana infatti parla, discute, si arrabbia. Ha persino un nome: Justine. E fa capire a Furmi molte cose sui ragazzi, sull'Africa, sulla vita.


Mentre il mondo stà a guardare

copertina libro - Mentre il mondo stà a guardareChe cosa può spingere una donna magistrato a lasciare un incarico prestigioso alla corte d'appello di Milano per andare in Ruanda, uno degli angoli più martoriati del pianeta? Per Silvana Arbia è stato il desiderio di giustizia. E la speranza di poter almeno in parte riparare a un imperdonabile torto. Nel 1994, quando quasi un milione di persone, in maggioranza tutsi di ogni censo ed età, veniva letteralmente fatto a pezzi a colpi di machete dagli hutu, allora al potere, in quello che resta uno dei peggiori e più truculenti genocidi mai compiuti nella storia dell'umanità, il mondo era rimasto a guardare. Se allora era stata commessa un'ingiustizia, la diffusione di un nuovo concetto di diritto internazionale che persegue i crimini internazionali quali genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra poteva risarcire le vittime punendo i colpevoli e ristabilendo la verità. Oggi Silvana Arbia è registrar (capo della cancelleria) della Corte penale internazionale (International Criminal Court) che si occupa di questioni che hanno a che vedere con situazioni delicatissime in paesi critici come la Libia e il Sudan, oltre che la Repubblica democratica del Congo e altri ancora. Ma per quasi nove anni, fino al 2008, ha lavorato come procuratore e poi chief of prosecutions presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda (TPIR). Questo libro è il racconto di quel periodo e del cammino che la giustizia internazionale da allora ha fatto per combattere i crimini contro l'umanità.


Il sogno del bambino stregone

copertina libro - Il sogno del bambino stregoneIntabarrato in una coperta consunta che lascia trasparire solo gli occhi, un bimbo si alza dalla panca che ha eletto a giaciglio. Non ha ancora dieci anni. Intorno a lui, una decina di compagni continuano i loro sogni agitati. Ogni sera il brulicante mercato di Kinshasa diventa dormitorio per un esercito di ragazzini. Si aggirano in cerca di cibo, si abbandonano stremati. Molti, come Michel, sono stati cacciati di casa con un'accusa gravissima e ridicola al tempo stesso: quella di essere infidi stregoni, degli "ndoki",
.. che trascinano il malocchio sul tetto familiare. Capro espiatorio perfetto, che si nutre dell'istigazione delle sette che proliferano per il paese: il bimbo troppo irruente o troppo silenzioso, quello che ancora fa la pipì a letto o che rifiuta il cibo è bollato. Ogni evento negativo che coinvolga la famiglia, anche il più insulso, gli verrà addebitato, fino a che non sarà messo alla porta. Ma non prima di aver subito umiliazioni, violenze, crudeli esorcismi. Quella di Michel è una storia incredibile, eppure simile a quella di molti altri bambini. Ma è anche una storia di riscatto perché, in una notte terribile, Michel incontra Sylvie, e con lei una nuova speranza.


Un sorriso per tutti

copertina libro - Un sorriso per tutti(Marisa Bassano Miyakawa)
Una giovane della buona borghesia torinese e un giapponese che fa il giro del mondo in moto si incontrano al salone dell'auto di Torino. È l'inizio di un amore intenso ma anche di realizzazioni cristiane sempre più ardite. La coppia italo-giapponese ha avuto 7 figli: 4 naturali, 3 adottati. Marisa, tuttavia, non accettava queste distinzioni: i 7 figli formavano un'unica famiglia. In più i coniugi Miyakawa sostennero l'adozione di più di 200 bambini in Africa. La loro generosità, tuttavia, sembrava alla costante ricerca di forme sempre nuove di espressione. Furono in contatto con la Cittadella di Assisi e con il Gruppo Abele di don Ciotti e diedero un forte impulso al gruppo famiglia della loro parrocchia. Si trasferirono poi in Toscana dove avviarono un esteso progetto di coltivazione biologica senza dimenticare l'attenzione ai bisogni sociali in Italia e in Giappone. Nel 2003 Marisa è venuta a mancare, rimpianta dai numerosi figli e parenti e dai tanti conoscenti in Italia e in Giappone. Ha scritto ai suoi figli: «In questa nostra grande famiglia, aperta al mondo, siate solidali. Chi è in un momento di difficoltà sappia di poter contare serenamente e senza dipendenza su ognuno. E voi che vi scelti nelL'amore, sappiate anche vivere L'amicizia e la complicità di coppia». Una testimonianza straordinaria che l'amore cristiano può essere lieto ed esaltante anche ai nostri giorni.


Il rapporto sul Congo

copertina libro - Il rapporto sul CongoRoger David Casement (1864-1916) fu implacabile accusatore dei misfatti coloniali in Africa e Sud America. Nel dicembre del 1903 compilò Il Rapporto sul Congo del quale Fuorilinea (www.fuorilinea.it) pubblica, con questo volume, la prima traduzione in italiano. Incaricato dal Foreign Office di indagare sulle voci sempre più insistenti di atrocità perpetrate ai danni dei nativi, Casement trascurò ogni cautela diplomatica mettendo a nudo un sistema feroce di predazione e morte.
Quattro anni prima Joseph Conrad aveva pubblicato Cuore di tenebra ambientato proprio in Congo. Nel 1890 lo scrittore di origine polacca aveva navigato per sei mesi sul fiume Congo e a Matadi aveva incontrato Casement. Per dieci giorni avevano condiviso una stanza e insieme avevano visitato i villaggi dei dintorni. Ricordando quei giorni e incontri avvenuti in seguito, Conrad scrisse: «Ve ne potrebbe dire di cose! Cose che ho cercato di dimenticare, cose che nemmeno sapevo! Ha trascorso in Africa tanti anni per quanti mesi ve ne ho passati io». A partire dal 1914 Casement sposò l'indipendentismo irlandese ed entrò in contatto con il servizio segreto germanico per ottenere dallo stato tedesco una sorta di riconoscimento della futura nazione irlandese. Fu arrestato il 21 aprile 1916 nel tentativo di far sbarcare un carico d'armi da una nave tedesca. Processato per tradimento, spionaggio e sabotaggio fu impiccato nel penitenziario di Pentonville il 3 agosto 1916.


Elikia. Storie dal Congo

copertina libro - Elikia. Storie dal CongoLa Repubblica democratica del Congo è il cuore ferito dell'Africa: da quasi dieci anni sul suo territorio si combatte una guerra per il controllo delle immense ricchezze minerarie della regione. Un conflitto sanguinoso che ha coinvolto nove Stati e causato quasi quattro milioni di morti. Ma il Paese è anche fatto di piccoli e grandi gesti di resistenza: dai medici delle "cellule di accompagnamento psico-sociale" per la cura dei malati di Aids, ai missionari che raccolgono dalle strade i "bambini stregoni", ai giornalisti di Radio Okapi, con la loro scommessa d'informazione imparziale e indipendente. Foto e racconti di vita quotidiana in Congo


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