Ci ha lasciato nei giorni scorsi, se n’è andato il nonno della nostra Tribù.
Riccardo era ormai diventato per noi una specie di nonno adottivo, lui che figli e quindi nipoti non ne aveva, aveva invece preso a cuore la nostra associazione e i piccoli angeli di Kinshasa.
Conosciuto casualmente, come spesso capita nella vita, nonno Riccardo era un burbero dal cuore gigante. Professore di latino e greco, aveva una grande sensibilità verso i bambini e, soprattutto, verso quelli che non avevano la fortuna di avere una mamma e un papà.
Quando andavamo a trovarlo amava ascoltare i racconti della vita dei bambini di Casa Marisa, dell’evoluzione della loro crescita e di quello che, come associazione, cercavamo di fare per permettere loro una vita dignitosa. Da buon professore, l’aspetto al quale teneva maggiormente era la loro istruzione, pietra angolare per costruzione del loro futuro. Priorità, questa, che per Tribù del Mondo rientra insieme a quelle del cibo, dell’acqua e delle cure mediche. E quando gli ricordavamo che senza cibo e acqua non avrebbero potuto studiare, rispondeva sempre: “Giusto, perbacco”! Come quasi a stupirsi che dei bambini, nel Duemila, potessero ancora patire di questi problemi.
Distinto, un gentiluomo di altri tempi, nonno Riccardo ci ha sempre sostenuto nei nostri progetti, credendo in ciò che facciamo e pensando sempre al futuro dei nostri piccoli angeli.
A lui va il nostro immenso GRAZIE, con la promessa che lo ricorderemo sempre con affetto pensando al futuro e all’istruzione dei suoi nipotini di Casa Marisa.